Italiani, popolo di santi, poeti e… bevitori di caffè. Ne sa qualcosa il protagonista della storia che vi raccontiamo oggi per i Racconti d’impresa. Parliamo di Massimiliano Mattone, titolare di Barista and more, giovane imprenditore di Isola del Liri che io e Alberto Mantova, abbiamo avuto occasione di incontrare qualche giorno fa. Studente dell’Alberghiero di Sora, cresciuto con l’idea di lavorare nel mondo della ristorazione, è dietro un bancone che ha trovato la sua dimensione. Il contatto con il cliente, la profumatissima polvere marrone tra le dita, poter realizzare qualcosa di nuovo: sono alcuni elementi che determinano la sua identità professionale. Nonostante abbia avuto l’opportunità di lavorare all’estero e nel nord Italia, Massimiliano ha scelto di tornare per donare al nostro territorio le proprie conoscenze. Ma non indugiamo ulteriormente. Cominciamo il nostro viaggio all’interno del magico mondo della torrefazione e miscelazione italiana.

Barista and more, l’educazione alla conoscenza del caffè

Nonostante il caffè sia un elemento che contraddistingue il nostro Paese, in realtà manca una conoscenza approfondita di questo settore.

Ogni caffè prende origine dal luogo in cui è nato: ad esempio India, Guatemala, Colombia. – ci racconta Massimiliano – Questi tipi di caffè sono specialty (o mono-origine) perché vengono da una zona specifica del mondo. Le miscele contengono caffè di più origini: come un po’ di arabica e di Guatemala. Ma vengono usate soprattutto per il caffè espresso.

Temperatura, quantità di prodotto e acqua sono elementi centrali per la riuscita di un ottimo caffè. Tuttavia, almeno nel nostro territorio, quella di barista è una professione vista come un ripiego o qualcosa in attesa di un’occupazione futura migliore. Massimiliano è di tutt’altro avviso e quotidianamente combatte questo pregiudizio e lavora affinché ci sia maggiore consapevolezza tra i consumatori.

Ancora non c’è una vera conoscenza del caffè, pur essendo un Paese cultore del caffè. Quello che dobbiamo fare è innovare la tradizione anche attraverso nuove ricette.

L’innovazione nella miscelazione: un lavoro da alchimista

Nel mondo della caffetteria, come ci spiega Massimiliano, ci sono delle regole da rispettare, ad esempio, in merito a temperature e quantità di prodotto. Ma ciascun bartender può scegliere, nel momento in cui decide di provare qualcosa di nuovo, di giocare su questi elementi.

Quello che facciamo con lo studio e la ricerca è offrire uno stesso prodotto in modalità innovative, diverse. E’ un modo per fare cultura.

Ma alla base di tutto, come sempre, serve carta e penna ed un obiettivo chiaro in mente.

Quando creo una ricetta faccio un brainstorming. Nel 2019 ho vinto una competizione di bartending. L’oggetto era raccontare Van Gogh in un bicchiere. Mi sono ispirato ai colori e ai soggetti dei suoi quadri. Da ciò ho realizzato un prodotto al cui interno c’erano birra, zenzero, limone, caffè, sakè. L’errore sta nel pensare di poter realizzare qualcosa di nuovo senza sapere dove si sta andando.

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Barista and more, professionista ma anche formatore

Il sogno di Massimiliano e del suo brand, Barista and more, è quello di affiancare alla professione, anche un lavoro di formazione. L’obiettivo, come ci racconta il nostro protagonista di giornata, è quello di aumentare la consapevolezza tra i consumatori. D’altronde i tempi, ci dicono i dati, sono maturi e già dal 2021, il settore potrebbe esplodere ulteriormente in Italia.

Col mio brand “Barista and more”, faccio formazione. Io mi occupo del mondo della caffetteria e così come altri, realizzo corsi per le aziende (come la Real Caffè) ma ho ideato anche il servizio di home training. Si tratta di corsi da effettuare per le attività che ne sentono la necessità. Si stabilisce un percorso personalizzato alle proprie esigenze con due-tre giornate di training, quindi si lascia un attestato di partecipazione. La risposta è molto positiva.

Coronavirus, un ostacolo che ha fatto inceppare il sistema

L’esplosione del covid19 ha rappresentato un ostacolo importante per Massimiliano ma che non lo ha affatto scoraggiato. Nonostante lo abbia costretto in panchina da tutti i fronti! Gli eventi fieristici ai quali era solito partecipare, ovviamente, sono ancora sospesi.

 Ho voluto prendere del tempo per capire cosa fare e prendere la rincorsa per ripartire. Da lì è partita l’idea di formazione con i video di 60 secondi sui social per continuare a lavorare sulla conoscenza del consumatore anche nel periodo di lockdown. Un modo per continuare a farsi conoscere e farsi riconoscere una volta conclusa la quarantena.

Nei mesi scorsi, poi, le attività sono state completamente arrestate. Ma il suo atteggiamento positivo gli hanno permesso di superare questo momento di difficoltà in maniera proattiva.

Durante i mesi scorsi ho inventato picnic19. Picninc perché realizzato a casa e 19 in riferimento al covid.

Barista and more verso una nuova ripartenza

La ripartenza, seppur lenta, non sta tardando ad arrivare. Le cerimonie alle quali Massimiliano doveva partecipare durante il periodo estivo sono state cancellate. Tuttavia, si riparte da settembre. Ma i progetti per i prossimi mesi non mancano.

I progetti per il futuro mi vedono qui, nella nostra provincia. Ho in mente un progetto che integri lavoro e formazione in un luogo fisico che possa accogliere, quindi, e unire la mia professionalità di bartender e di formatore.

Il mondo della caffetteria, come detto, si sta espandendo a macchia d’olio lungo lo stivale. Massimiliano, con la sua esperienza e le due idee, rappresenta una grande opportunità di sviluppo di questo settore per il nostro territorio. Chissà, poi, che attraverso la sua attività, non si possano importare metodologie e prodotti, tipici del mondo della caffetteria, difficili da trovare nei dintorni.

Io sono molto positivo, i prossimi mesi li vedo rosei perché dipende da noi e tutto si può fare con criterio.

Immagini scattate dal fotoamatore Alberto Mantova.