Viaggi aerei

Viaggi aerei: in Francia meno voli interni per ridurre le emissioni

Meno viaggi aerei interni per ridurre le emissioni di CO2 nell’aria e rispettare gli obiettivi fissati nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. È quello che è in corso di discussione e votazione nel Parlamento francese proprio in queste settimane. L’Assemblea Nazionale lo scorso 10 aprile ha approvato in prima lettura una legge che obbligherà le compagnie aeree ad eliminare le tratte tra due città distanti meno di due ore e mezza tra loro. Meglio sostituirle con tratte ferroviarie in grado di tutela maggiormente la salute dei cittadini francesi ma anche la salute del nostro pianeta.

Si tratta di un risultato frutto della lunga contrattazione tra i vari gruppi di interesse che hanno portato a ridurre la distanza dalle iniziali 4 ore, alle 2 ore e mezza attuali. Riduzione sofferta che ha fatto insorgere alcune società ambientaliste ma che punta a non mettere in difficoltà alcune aree più isolate come il Massiccio centrale.

Viaggi aerei: parola ai cittadini

Il Presidente francese Emmanuel Macron ha voluto che fossero i cittadini francesi a decidere in prima persona in merito a questa riforma. La Citizen’s Convention on Climate è un esperimento di democrazia che forse non ha precedenti. Sono 150 i cittadini, selezionati in maniera casuale ma in maniera rappresentativa delle diversità della società d’oltralpe, chiamati a discutere della proposta. L’obiettivo era quello di affidare loro il mandato di definire una serie di misure in grado di ridurre di almeno il 40% le emissioni di CO2 entro il 2030.

Le sedute durante le quali si sono discusse le varie proposte sono state trasmesse in streaming. Una iniziativa di cittadinanza attiva, potremmo definirla così, di grande responsabilità, fortemente voluta dal collettivo Gilets citoyens e dal Consiglio economico, sociale e ambientale (CESE). Cosa ne pensano le compagnie aeree? Ovviamente ci sono state delle resistenze. Il Coronavirus ha fortemente influenzato il comparto dei viaggi e dei trasporti; questa riduzione può significare ridurre il proprio fatturato e anche crisi lavorativa.

Viaggi aerei e gli obiettivi dell’Agenda 2030

Eliminare tratte che collegano Lione a Bordeaux o Parigi a Nantes è una scelta politica chiara. Bisogna intervenire e in tal senso l’Unione Europea si sta impegnando attivamente e concretamente per migliorare la sostenibilità e diventare il primo continente decarbonizzato e climaticamente neutro entro il 2050. Nel settembre del 2015 i governi di oltre 190 Paesi, membri delle Nazioni Unite, hanno sottoscritto e approvato nel corso dall’Assemblea Generale dell’ONU, i 17 obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile.

I 17 Goals fanno riferimento ad un insieme di questioni importanti per lo sviluppo che prendono in considerazione in maniera equilibrata le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile – economica, sociale ed ecologica – e mirano a porre fine alla povertà, a lottare contro l‘ineguaglianza, ad affrontare i cambiamenti climatici, a costruire società pacifiche che rispettino i diritti umani.

Agenzia per la Coesione Territoriale

Tra i vari obiettivi si leggono: lotta alla povertà e alla fame; migliorare la salute ed il benessere; aumentare la qualità dell’istruzione e puntare alla parità di genere; lotta alle disuguaglianze e diritto ad un lavoro dignitoso; accesso alle fonti idriche e servizi igienico-sanitari; consumo e produzione responsabile accompagnati a città e comunità sostenibili. Non li abbiamo elencati tutti ma ne abbiamo presentati molti. L’esperimento francese ha un significato davvero importante, non solo per l’ambiente e la sostenibilità ma anche per il ruolo e la responsabilità assegnata ai cittadini.

L’attuazione dell’Agenda 2030 richiede, infatti, un forte coinvolgimento di tutte le componenti della società, dalle imprese private al settore pubblico, dalla società civile agli operatori dell’informazione e cultura.

Ibidem

Un esperimento da replicare

Personalmente trovo l’iniziatica francese estremamente interessante e che va inquadrata all’interno di una maggiore responsabilizzazione del ruolo del cittadino. Troppo spesso leggiamo negli nostri occhi lo scoramento dinanzi a misure politiche, economiche e sociali che non incontrano il nostro favore ma che soprattutto si interrompono dinanzi ai litigi di partito. Affidare ai cittadini l’incarico di designare – con l’aiuto ed il supporto di esperti – le linee cardine di una nuova legge, può voler significare un ritorno ad un dibattito pulito, libero dai legacci del partito preso. Non che rappresenti un ritorno alla democrazia diretta ateniese, che in tanti ancora oggi prendono a modello, o alla repubblica fiorentina del Trecento dantesco, ma può voler significare un cambio di paradigma. Può voler significare un recupero del senso della parola democrazia.

Io credo e mi auguro che l’esperimento possa trovare una replica anche in Italia: chissà cosa potrebbe accadere.

Immagine di copertina: Foto di Gerhard G. da Pixabay.

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