Task force

Tutto quello che c’è da sapere sulla task force contro le fake news

Il nemico dei nostri giorni ha un nome e cognome. Si chiama fake news ed è una terminologia ormai entrata a far parte del nostro gergo quotidiano. Il web ci ha aperto un panorama sconfinato di possibilità ma, ahinoi, ha offerto anche l’occasione a tanti malintenzionati. L’emergenza da Coronavirus ha amplificato la necessità di evitare che falsità mettano in pericolo la salute pubblica. Sulla base di queste premesse, il Governo ha istituito una task force per arginarne la diffusione. “Unità di monitoraggio per il contrasto della diffusione di fake news relative al covid19 sul web e sui social network”. Questo il nome del gruppo di lavoro appena istituito.

Compiti della task force

A volerne la creazione è stato Andrea Martella, Sottosegretario di Stato con delega all’informazione e all’editoria. Lo scopo della task force è stato definito dal Decreto emanato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. In primo luogo, l’obiettivo è quello di prevenire comportamenti sbagliati durante questa epidemia da Coronavirus. Dopo gli ingenti sforzi per arginarla e i sacrifici sostenuti dalla popolazione, si vuole impedire l’indebolimento delle misure di contenimento del contagio. Inoltre, le istituzioni vorrebbero favorire la diffusione di comunicazioni ufficiali a discapito di quelle di dubbia provenienza. Una sorta di inondazione della rete in grado di surclassare le tante falsità che in tanti hanno modo di leggere online.

Tempo d’azione e membri della task force

Dal momento della sua pubblicazione, avvenuta nei primi giorni di aprile, il decreto avrà effetto fino al superamento dell’emergenza. In ogni caso avrà una durata non inferiore ad un anno. La task force sarà composta da soggetti provenienti da diverse realtà. In primis ci saranno referenti della Presidenza del Consiglio dei ministri, specificatamente del dipartimento per l’informazione e l’editoria. Membri del Ministero della Salute e del Dipartimento Protezione Civile, andranno a chiudere la squadra delle istituzioni. A dare il proprio supporto tecnico ci sarà una squadra di otto esperti di fact checking appositamente nominati i quali lavoreranno a titolo gratuito.

Metodologia per arginare le fake news

L’azione della task force si può riassumere in quattro punti cardine. La prima verte sul monitoraggio costante della rete e sui contenuti falsi che potrebbero essere veicolati inerenti al covid19. Un “ascolto” costante di ciò che viene detto online con la finalità di tenere alti i livelli di contenimento del contagio. Il secondo aspetto è quello relativo al partenariato. La collaborazione tra esperti di fact checking, di concerto con le istituzioni, utile a valutare le misure per individuali i contenuti pericolosi. Il terzo passo da seguire è quello della promozione di comportamenti corretti grazie a campagne istituzionali. Un migliore posizionamento delle informazioni ufficiali sui motori di ricerca sarà fondamentale all’interno della strategia di Governo. Infine abbiamo il coinvolgimento dei cittadini chiamati a segnalare i contenuti non veritieri in merito al Coronavirus.

Critiche all’iniziativa

In molti hanno duramente criticato l’iniziativa vista come una palese violazione del diritto di espressione. La cronaca ci parla di un’esplosione di notizie false in merito a questo tema anche a livello internazionale. Prima è stata la volta del virus creato in un laboratorio cinese. Poi è seguita la teoria secondo cui le antenne del 5G favorirebbero la diffusione del virus all’interno della popolazione. Idea stramba direte voi. Non per alcuni cittadini britannici che hanno assaltato e distrutto molte antenne in giro per le città. Insomma, il tema è di grande rilevanza, di estrema attualità e andrebbe analizzato con attenzione, prima che possa nuocere ulteriormente a tutti noi.

Immagine di copertina: Pexels da Pixabay.

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