Le città del futuro, dicono le archistar mondiali, saranno sempre più verdi, ecologiche, a misura di uomo e ad emissioni zero. L’evoluzione del pianeta a livello climatico richiede il nostro intervento e c’è chi sta pensando a soluzioni alternative per rendere il trasporto pubblico più ecologico. A tal proposito, vorrei parlarvi di un paio di esempi, di due esperimenti, che stanno prendendo forma e potrebbero rappresentare il futuro della mobilità in città. Il primo guarda alla Spagna, alla città andalusa di Siviglia; il secondo strizza l’occhio all’Italia e più precisamente all’Emilia Romagna.
Le arance amare andaluse: un potenziale economico e green enorme
Molte volte, anche nelle nostre città inverdite dagli alberi, qualcuno di noi sicuramente si sarà domandato che fine facesse la frutta prodotta (a parte finire schiacciata sui marciapiedi). Siviglia è considerata uno dei più grandi frutteti al mondo con 48.000 aranci amari sparsi per tutta la città: ciascuna pianta è in grado di produrre tra i 45 ed i 100 kg di arance all’anno (calcolo stimato con l’esclusione dei frutteti privati).
Ebbene, durante il periodo della raccolta, i 200 operatori ecologici della città spagnola sono costretti a recuperare i frutti, spesso già trapassati, dalla strada. Dato il gusto molto aspro, questa varietà di arance viene usato poco a livello alimentare: una piccola parte viene usata per la produzione di marmellate, un’altra viene adoperata per la produzione di gin, Cointreau e Grand Marnier e fabbricazione di concentrati semilavorati per aromatizzare gelati e prodotti dolciari.
La maggior parte della frutta è destinata al macero. Gli amministratori locali, però, hanno avuto alcune idee per non sprecare questo potenziale economico.
Energia elettrica prodotta dalle arance amare
Per dare risposta a quello che per i cittadini di Siviglia è un problema, si è trovata una soluzione creativa ad utile allo smaltimento di tutta questa frutta.
L’azienda idrica municipale utilizza l’enorme quantità di arance amare della città spagnola per generare elettricità per l’impianto di depurazione dell’acqua. Già si immaginano altri potenziali usi. Con una tonnellata di frutta si può produrre l’equivalente dell’energia elettrica consumata da 5 case in un giorno.
Corriere della Sera
Quali sarebbero questi potenziali usi futuri? In realtà già ci si sta lavorando. Vista la capacità delle arance di trasformarsi in combustibile organico, tramite cui generare gas, si sta pensando di reindirizzare questa energia verso la rete elettrica cittadina e non solo. L’idea è quella di realizzare una rete di trasporto pubblico alimentata dal biogas delle proprie arance, realizzando concretamente quella che noi tutti conosciamo come economia circolare.
Trasporto pubblico a idrogeno, si può!
Anche sul fronte italiano non mancano le iniziative per un trasporto pubblico ecologico. L’azienda pubblica Trasporto Passeggeri Emilia Romagna (Tper) ha in mente un progetto futuristico da realizzare assieme a Punch Torino e all’austriaca AVL per mettere su strada nuovi autobus pubblici ad idrogeno.
Il progetto durerà 18 mesi tra sviluppo (12 mesi) e messa su strada (6 mesi di sperimentazione).
Una partnership, dunque, che unisce pubblico e privato e soprattutto che crea sinergie utili a rendere le nostre città più vivibili e salubri.
Rispetto a numerosi key-players dell’automotive che stanno intraprendendo altre strade, la nostra azienda è convinta della necessità di scommettere sull’idrogeno e questa alleanza permetterà di sfruttare la nostra storia tecnica, applicandola a un settore dove i motori a combustione interna possono essere riproposti in una veste completamente rinnovata.
Pierpaolo Antonioli, amministratore delegato di Punch Torino SPA
Ovviamente quello emiliano-romagnolo non è che l’ultimo esempio, in ordine di tempo, di iniziative italiane volte a convertire la mobilità su gomma meno inquinante. Nel nostro Paese ci sono anche altri esempi virtuosi, complici anche i sostanziosi finanziamenti europei.
Nell’area Sudtirolese mezzi pubblici ad idrogeno circolano già dal 2019. Anche la Regione Toscana ha finanziato l’aquisto di 500 nuovi bus con l’obiettivo dichiarato di raggiungere, entro il 2033, un trasporto pubblico composto da mezzi a metano, elettrici o a idrogeno.
Insomma, tanti altri sarebbero gli esempi da citare e ci fa piacere sapere che sono così numerosi da non poter trovare spazio in questo articolo. L’augurio è che questo speciale elenco cresca sempre più.
Immagine di copertina: Foto di Rudy and Peter Skitterians da Pixabay.
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