Se vi state chiedendo perché mai ho scelto di parlarvi di sexting e dei pericoli che ci sono dietro l’invio o la ricezione di materiali sessuali, beh adesso ve lo racconto. Un paio di settimane fa mi trovavo a casa di un’amica e parlottando del più e del meno nel corso del pranzo, si è finite a parlare dei messaggi insoliti ricevuti sulle varie chat che utilizziamo. Niente di eccessivamente scandaloso per fortuna. Nel mio caso si trattava di un feticista dei piedi che aveva apprezzato particolarmente una mia immagine con tacco alto e si era sentito in dovere di rimandarmela zoomata con aggiunta di commento. Bloccato immediatamente! Ora, non starò qui a discorrere sul fatto che i piedi possano essere considerati o meno oggetto sessuale. A me è bastato e avanzato. Tuttavia ci siamo domandate fino a che punto, nell’inviare certe tipologie di contenuti, si rimanga all’interno della legalità o meno. Ed ecco perché siamo qui.
Sexting: cos’è e quando è nato
Il termine sexting deriva dalla crasi di due termini inglesi: sex e texting, quindi sesso e messaggiare. Come avrete capito, il termine sta ad indicare “l’invio di messaggi, immagini o video a sfondo sessuale o sessualmente espliciti tramite dispositivi informatici portatili o fissi“. (Fonte: Treccani) Il sesso, si sa, ha sempre fatto muovere il mondo, ancor prima dei soldi e del potere (mia opinione personale). C’è chi ha portato avanti una scissione con la Chiesa di Roma e fondato una nuova religione pur di soddisfare i propri appetiti. Ma quelli erano altri tempi! Con l’avvento di internet gran parte delle nostre attività hanno subito una trasformazione. Le attività sessuali non fanno eccezione. Negli anni sono comparsi numerosi siti di incontri occasionali ma questo per quanto riguarda adulti consenzienti che scelgono liberamente di iscriversi. Cosa succede se invece questi messaggi ci arrivano da chat che usiamo tutti i giorni (non espressamente dedicate) e coinvolgono minori?
Invio di materiale hot in chat
Per mia cultura personale e per tutelarmi in caso possa incappare in determinate situazioni, sono andata a documentarmi. Ovviamente ogni situazione non è mai uguale all’altra e andrebbe valutata singolarmente. Inoltre, va sottolineato, quella del diritto è una materia sempre in evoluzione. Detto ciò, questo è quello che ho imparato. L’invio di materiale sessuale tra adulti, tramite messaggistica, di per sé non comporta un reato.(Fonte: La legge per tutti) La situazione cambia se la richiesta di invio di materiale diventa molto insistente e/o se avviene sotto ricatto. Anche la creazione di un archivio personale con materiale sessuale sui propri dispositivi non comporta reato, a meno che non riguardi minorenni. Tuttavia, se questo materiale venisse condiviso con una o più persone, allora si cadrebbe nel civile e nel penale.
Sexting: la questione dei minori
Il problema maggiore riguarda i minori. Secondo un articolo di Famiglia Cristiana che cita i dati dell’Osservatorio nazionale adolescenza, “il 25% degli adolescenti ammette di «aver fatto sexting», quasi sempre prima dei 12 anni”. La criticità, a mio modo di vedere, non sta solo nel mettere in atto certe pratiche. La maggior parte di noi sa ed è consapevole del fatto che online non tutti sono quello che dichiarano di essere. Ed è in questa forbice che si inseriscono coloro che favoriscono la pedopornografia. Se, infatti, tra adulti è consentito l’invio di file hot, tra i minori (sia per l’invio che per la ricezione, sia che ci sia consenso o meno) si parla sempre e comunque di reato. Non bisogna dimenticare le conseguenze sociali e psicologiche che la divulgazione di questi materiali avrebbe sui minorenni ancor più che negli adulti. Non solo forme di ricatto ma anche cyberbullismo e revenge porn, ossia la diffusione di video hard da parte di ex partner a scopo diffamatorio.
Un sexting sicuro
Quando si parla di internet nulla è sicuro. Non mi riferisco ovviamente ai sistemi di criptazione dei vari strumenti che utilizziamo. Mi riferisco all’identità dell’utente che si ha di fronte, dell’uso che quell’utente farà di quel materiale. Una volta che un video, immagine, nota vocale lascia i nostri dispositivi, ne perdiamo totalmente il controllo. Quindi, un sexting sicuro al 100% non può esistere. Ma alcuni sistemi per tutelarsi ci sono. Utilizzare sistemi che assicurano la protezione dei nostri dati può essere un primo passo; praticarlo con persone di cui ci si fida pienamente è un altro elemento centrale. Per tutelare la privacy, un consiglio utile potrebbe essere quello di cancellare i materiali che ritraggono noi ed altre persone in caso di hackeraggio. Dotatevi anche di un buon antivirus. Ed infine, siate consapevoli di ciò che fate e mettetevi al riparo da ogni pericolo. Per il resto… evviva l’amore!
NB: Se avete considerazioni, aggiunte o correzioni da fare contattaci!
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