Massimo di Vito libreria Universitas

Libreria Universitas, un piccolo Davide che combatte e resiste a tanti Golia

Hai mai avuto un sogno nel cassetto da voler realizzare? Quel sogno a cui pensi, che speri di poter vedere avverato. Massimo Giovanni di Vito, proprietario della libreria Universitas di Sora, questo sogno è riuscito a concretizzarlo. Alla soglia dei 40 anni ha deciso di dare una svolta alla propria vita e cambiare occupazione tramutando in lavoro la passione per i libri. Un sfida vinta non senza difficoltà, viste le continue trasformazioni del settore e la comparsa di concorrenti imbattibili come Amazon. Ma Universitas non è solo un’attività commerciale in cui è possibile acquistare libri. Rappresenta un luogo di confronto e di educazione alla lettura, in cui, a partire dai più piccoli, si cerca di scoprire questo magico mondo. Insomma, la libreria di Massimo è di tutti. È per tutti. E gli appuntamenti organizzati con regolarità, sia per bambini che per adulti, l’hanno resa un punto di riferimento sul territorio.

Massimo di Vito libreria Universitas

Universitas, diciassette anni di grandi trasformazioni

Diciassette anni fa Massimo ha dato avvio a questa bella storia chiamata Universitas. Ad accompagnarlo in questo percorso c’è sua moglie, Patrizia Morano, ed insieme stanno affrontando le grandi sfide di questo tempo. Quali? La crescente digitalizzazione ed il crollo dei lettori in Italia, per citarne due. A Sora, poi, non bisogna dimenticare l’esperienza del polo Universitario di Cassino. Un’occasione unica per la città, interrotta troppo presto.

Agli inizi siamo stati fortunati perché contemporaneamente avevano aperto la sede universitaria di Scienze della Comunicazione che ci ha aiutato molto. Purtroppo quell’esperienza è finita e quel pubblico è venuto a mancare ma nel frattempo abbiamo continuato ad irrobustirci e a crescere. Da quattro anni ci siamo trasferiti in questa nuova sede, con lo spazio raddoppiato che ci ha permesso di organizzare degli incontri qui in negozio.

Massimo di Vito libreria Universitas

La libreria Universitas come luogo di incontro e confronto

La libreria non è solo un luogo fisico in cui acquistare libri ma rappresenta un’occasione di aggregazione e di confronto. Massimo e Patrizia hanno sposato questa filosofia e con le sole proprie forze organizzano appuntamenti con giovani scrittori emergenti. Paolo di Paolo, Gioacchino Criaco, Mirko Zilahy sono alcuni degli autori che sono stati ospiti di Universitas. Nomi, forse, poco conosciuti ma promettenti.

Massimo di Vito libreria Universitas

Uno degli ultimi incontri organizzati poco prima della quarantena era con l’ANPI provinciale del Lazio. Chiara Ingrao è stata qui per parlare dei problemi sindacali della donna nel mondo del lavoro. Lei, figlia di Pietro Ingrao, personaggio alto della storia repubblicana italiana. Ci saranno state oltre 200 persone in libreria, con tante altre fuori. Un successo di pubblico per nostra gioia, in quanto padroni di casa, ma anche per l’ANPI.

La speranza è che si possa tornare presto ad organizzare nuovi appuntamenti con altrettante firme interessanti.

Una merce che non segue le regole del mercato

L’Italia non è un Paese di lettori. Sono pochi coloro che leggono un libro al mese ed è difficile tenere testa ai grandi editori e ai colossi come Amazon.

Il libro, pur essendo una merce inserita nel mercato, è particolare. Richiede una dose di passione in chi ha l’attività e deve trasmetterla, sapendolo consigliare al prossimo. L’Italia non è un Paese che brilla per l’amore per la lettura e quindi è un’ulteriore fatica.

Massimo di Vito libreria Universitas

La lettura è cibo dell’anima ma richiede tempo. Tempo per riflettere, per godere delle parole. Tempo che nessuno sembra più avere.

Non si legge abbastanza. Penso che la lettura costituisca un arricchimento umano immateriale. Quello abbiamo nella mente è solo nostro e nessuno può portarcelo via. Quelli che sono abituati, che vivono la quotidianità con il libro, hanno una marcia in più. Il libro è uno strumento di arricchimento individuale unico, perché ti disabitua ad essere superficiale.

La legge a tutela delle librerie indipendenti

Dal 25 marzo di quest’anno le piccole librerie indipendenti hanno conquistato maggiori tutele a discapito dei colossi dell’editoria. Lo sconto per l’acquisto online è limitato al 5%.

Ci sono stati grandi gruppi editoriali che premevano affinché lo sconto rimanesse del 15%. Credo che non ragionino più come editori ma come gruppi industriali. Temono i librai perché mine vaganti, realtà che non seguono le logiche del mercato.

Non tutti, ci ricorda Massimo, erano d’accordo con questa novità, tuttavia c’è un caso, in Italia, di editore che ha scelto di andare controcorrente. Stiamo parlando del fenomeno Elena Ferrante.

Il proprietario di E/O, è stato l’unico editore a rifiutarsi di vendere su Amazon, decidendo di non svendere il proprio lavoro. Qualcuno deve iniziare a battersi per quello in cui crede. E il fatto che le librerie tentino di tener duro, differenziandosi, cercando i modi più stravaganti per mantenersi attivi, è un bel segno.

Massimo di Vito libreria Universitas

La sfida chiamata Coronavirus

Nonostante la riapertura anticipata delle librerie, la chiusura dovuta al coronavirus ha avuto le sue ripercussioni.

Non eravamo abilitati alla vendita online; il rapporto interpersonale è centrale. Dopo la prima settimana ci siamo domandati come ripartire. Abbiamo deciso di riattivare un vecchio servizio: il portale goodbook.it. Si tratta di una sorta di libreria online dove è possibile prenotare un libro per poi ritirarlo nel punto vendita di propria scelta. L’adesione è stata ottima.

Ma la crisi è tutt’altro che conclusa. Probabilmente le conseguenze si vedranno nel lungo periodo. Tuttavia Massimo e Patrizia non si scoraggiano.

Non conosciamo le tempistiche. Nel momento in cui ci daranno la possibilità di rivivere la libreria come luogo di aggregazione, ripartiremo. Dobbiamo vivere i prossimi mesi con ottimismo e tenacia. Credo che l’educazione civica sia alla base della convivenza sociale. Se ciascuno facesse quello che può, l’intera collettività ne trarrebbe giovamento.

Immagini scattate dal fotoamatore Alberto Mantova.

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