Leggi per me

Leggi per me, l’iniziativa per donare la propria voce a chi non ha la vista

Quest’oggi invece di una recensione voglio parlare di una bella iniziativa che coinvolge la lettura dei libri e al tempo stesso vuole fare del bene. Sto parlando dell’iniziativa “Leggi per me”, promossa dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. In questi mesi, le misure prese dal Governo per arginare l’epidemia hanno limitato le libertà di tutti noi, ma alcuni le hanno subite maggiormente. Mi riferisco a coloro i quali sono affetti da delle disabilità, come i non vedenti e gli ipovedenti. Per cercare di stare più vicino a queste persone, l’ente ha scelto di lanciare questa iniziativa per donare la propria voce ed il proprio tempo. Un gesto gentile che può arricchire noi stessi oltre a fare del bene agli altri. Un’iniziativa partita già da qualche tempo e che sta per concludersi a breve. Si potrà partecipare fino al 15 giugno.

Leggi per me, come partecipare

Chiunque volesse partecipare può scegliere di leggere un testo a propria scelta. Si può optare tra un racconto breve, una poesia, una fiaba o il capitolo di un libro al quale si è particolarmente affezionati. L’importante è che la lettura abbia una durata di circa una decina di minuti. Per registrare non servono particolari competenze. L’importante è avere uno smartphone e un’applicazione per la registrazione di audio vocali. Per fare in modo che il file audio abbia una qualità superiore si può decidere di utilizzare degli auricolari con microfono. Al momento della registrazione è bene esordire specificando il titolo scelto, da quale testo si è preso, nome dell’autore e editore che l’ha pubblicato. Terminata la registrazione bisogna indicare il proprio nome e cognome. Fondamentale che si tratti di un unico file audio da allegare alla mail da inviare all’indirizzo volontarilp@uiciechi.it indicando: nome, età, professione, città dalla quale si scrive.  

Un’iniziativa per il centenario dell’associazione

Sul sito dell’ente sono molti i brani disponibili. Possiamo trovare audio sulle opere di Oscar Wilde, Alessandro Manzoni, Carlo Collodi, Esopo, Antoine de Saint-Exupery, Luigi Pirandello e tanti altri. Anche lo scrittore Gianrico Carofiglio, autore di libri di successo, ha aderito all’iniziativa donando la propria voce leggendo un brano a sua scelta. L’occasione è di quelle importanti. Proprio quest’anno ricorrono i cento anni dalla fondazione dell’Unione avvenuta il 26 ottobre 1920. Molte le iniziative in programma per celebrare la ricorrenza ma il coronavirus ci ha messo lo zampino, imponendo uno stop. Ma il digitale, fortunatamente, permette di accorciare le distanze ed arrivare lì dove il distanziamento sociale non può giungere.

Un’occasione per ricordare Aurelio Nicolodi

L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti deve la sua nascita alla figura di Aurelio Nicolodi, fondatore e Presidente fino al 1945. Perse la vista durante la Prima Guerra Mondiale. Un personaggio che ha fatto tanto per tutta la comunità dei ciechi, in tempi in cui c’era poca sensibilità verso il tema della disabilità. Fino alla sua morte ha cercato di creare delle condizioni di vita migliori per chi era costretto a questa condizione. Si è battuto affinché alle persone con disabilità visiva fosse riconosciuta una istruzione, così come il diritto al lavoro. Nel 1919 fondò il Corriere dei ciechi, periodico che utilizzava il braille e nel 1928 costituì la Scuola nazionale cani-guida per ciechi. Inoltre, nel 1934 fondò l’Ente nazionale di lavoro per i ciechi. Piccoli gesti ma che hanno avuto un peso importante per tutto il movimento italiano. Oggi quel piccolo gesto potremmo farlo noi!

Immagine di copertina: Yerson Retamal da Pixabay 

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