Da qualche mese spopola su TikTok e su Instagram i video parodia delle cosiddette “Pick Me Girls”.
In italiano si potrebbe tradurre con le ragazze “scegli me” e sono quelle ragazze che, per impressionare un ragazzo o un uomo, dicono cose come “io non sono come le altre ragazze”.
È un evidente esempio di misoginia interiorizzata, utilizzata all’occasione per cercare di conquistare un ragazzo affermando di essere “il tipo giusto di ragazza”.
Io ho solo amici maschi
La frase tipica di una Pick Me Girl potrebbe essere: “No, io non mi trovo bene con le altre ragazze, sono tutte invidiose. Io ho solo amici maschi”.
Oppure “Non sono come le altre che si truccano pesantemente, un po’ di mascara e via”.
“Le ragazze sono troppo drammatiche”.
Sono quelle che cercheranno di imbarazzare altre ragazze per ottenere uno scopo, che molto spesso non è neanche iniziare una relazione con il ragazzo che le piace, ma solamente attirarne l’attenzione e la validazione.
Pick me girl sono “one of the boys”
È un comportamento che in adolescenza ho visto molto, moltissimo, ma che ho ritrovato a volte anche in ambito lavorativo. Attirare l’attenzione del “capo” maschio, buttando giù le altre donne per diventare “one of the boys” (fanno parte del gruppo di amici maschi) e ricevere favoritismi o una vita più facile sul lavoro.
La Pick Me Girl ti dirà che a lei non piace il trucco, o il colore rosa, o andare a farsi le unghie. A lei piace lo sport, jeans e maglietta, non vuole il cocktail, vuole la birra.
Potrebbero sembrare frasi piene di stereotipi, ed è assolutamente vero. Ma è così che parlano queste persone. Usano stereotipi per arrivare più presto all’obiettivo: ottenere l’approvazione dell’uomo di turno.
Il Pick-Me-ismo è sicuramente radicato nella misoginia interiorizzata e nel desiderio di prendere le distanze dagli archetipi e dagli stereotipi femminili tradizionali che, come ci è stato sempre detto, sono qualcosa di cattivo e negativo.
Amy Rosenbluth, ricercatrice presso la McGill University.
Maschiaccio e femminuccia
Non che ci sia niente di male nell’essere una ragazza a cui non piace il rosa, preferisce vestire sportiva e ama lo sport e la birra. Quando una ragazza preferisce queste cose viene considerata in modo positivo, mentre se un’altra preferisce indossare un vestitino, truccarsi, fare shopping e bere un cocktail fruttato viene considerata negativamente.
L’inclinazione che ci accompagna da sempre: se vieni chiamato “maschiaccio” è motivo di vanto, se vieni chiamato “femminuccia” è un insulto.
Smascherare la misoginia interiorizzata ma…
Questo trend vuole “smascherare” i modi subdoli della misoginia interiorizzata e della necessità, inculcata molto presto nelle ragazze, di comportarsi e vestirsi in modo da attirare l’attenzione maschile. Ma non possiamo non considerare che, come molto spesso accade quando qualcosa diventa un “trend”, ci si spinge nel bullizzare attivamente un comportamento femminile totalmente legittimo. Quindi finendo per fare la Pick Me Girl al contrario.
Fondamentalmente, ancora una volta, un donnaVSdonna.
La Pick Me Girl al contrario
Questa volontà (legittima) di smascherare comportamenti tossici di misoginia interiorizzata è diventato un altro modo per controllare il comportamento femminile, qualunque esso sia, e metterlo alla gogna mediatica. Molti, infatti, dei comportamenti denunciati, a volte, sono semplicemente comportamenti femminili che non piacciono a chi sta producendo il TikTok. Oppure sta solo cercando di far parte del trend.
Un ulteriore problematica di TikTok è l’estrema necessità di produrre sempre nuovi contenuti. Quindi a rischio di tirare fuori povere considerazioni che finiscono per essere giudicanti verso le donne, si deve produrre nuovo materiale.
Per riportare una frase di Billy Porter, l’attore e cantante americano noto per Pose e American Horror Story.
Le donne che indossano pantaloni e completi sono forti e potenti e tutti lo accettano. Il pantalone è associato al patriarcato, è associato all’essere uomo. Nel momento in cui un uomo indossa un vestito, è disgustoso. Cosa stai cercando di dire? Gli uomini sono forti, le donne sono disgustose. Io ho deciso di non farlo più. Ho chiuso con quel discorso. Sono un uomo che indossa vestiti e se voglio indossare un vestito, lo faccio.”
Billy Porter al “The Late Show with Stephen Colbert”
Quello che Billy Porter vuole dire in questa intervista è che molto spesso quello che viene associato all’essere maschio/uomo ha un’automatica connotazione positiva, mentre quello che viene associato con la femminilità e con l’essere donna ha una, più o meno, leggera connotazione negativa.

Non c’è un “modo giusto” di essere donne
Qui, ancora una volta si cerca di decifrare un modo per essere ragazza/donna “nel modo giusto”, rifiutando di comprendere che le donne, come gli uomini e le persone in generale, hanno il diritto alle sfumature. Diritto di essere quello che vogliono essere e fare quello che vogliono fare senza ricevere un giudizio di valore.
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