Il fattore Scarpetta

Il fattore Scarpetta: il ritorno di un nemico dal passato

Quella di Kay Scarpetta è senza dubbio una delle figure di detective più in voga nella letteratura moderna. Ad idearla è stata Patricia Cornwell, scrittrice e americana con all’attivo circa 35 opere di cui 24 incentrati sulle indagine della Dottoressa Scarpetta. Durante questo periodo di quarantena ho avuto modo di imbattermi in uno dei libri della Cornwell. In realtà questo come molti altri volumi della stessa autrice sono nella libreria di casa mia da molti anni. Mia sorella Sara è la vera appassionata, ma non mi ero mai arrischiata a leggerne uno. Dato il molto tempo a disposizione causa quarantena, ho deciso di imbarcarmi in questa avventura titolata “Il fattore Scarpetta”. In realtà avrei dovuto iniziare da altri libri. Il sottotitolo “Il passato ritorna. L’incubo ricomincia.” avrebbe dovuto mettermi la pulce nell’orecchio…

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Pubblicato da Facebook App su Venerdì 5 dicembre 2014

Il fattore Scarpetta: il passato ritorna, l’incubo ricomincia

Kay Scarpessa è una famosissima anatomopatologa americana, non solo conosciuta nel mondo accademico ma anche star della tv, malgrado non ami essere definita tale. Ne “Il fattore Scarpetta” tutto comincia con il ritrovamento del corpo di una donna a Central Park, a New York. Kay, incaricata di effettuare l’autopsia della giovane, nota delle discrepanze tra il presunto orario della morte e le evidenze del corpo. Cosa è successo a quella povera ragazza? La stampa sembra voler collegare questo omicidio alla vicenda di Hannah Starr, milionaria scomparsa qualche settimana prima a bordo di un taxi. È proprio durante il corso delle indagini che Kay si trova ospite in un importante programma tv in onda sulla CNN. Nel corso della diretta riceve la telefonata di un donna, presumibilmente una ex paziente di suo marito Benton Wesley, ex FBI e noto psicologo forense. Qualcuno sembra voglia giocare con Kay e Benton, ma chi?

La minaccia vien per posta

È nei camerini degli studi televisivi che Kay perde il suo cellulare, episodio che la mette in allarme ma a cui non da inizialmente peso. Ad aspettarla a casa c’è qualcosa di molto più pericoloso. Varcato l’ingresso del palazzo in cui abita riceve dal portiere un pacco consegnato a suo nome. L’istinto e la conoscenza approfondita di alcune sostanze la mette in allarme. Che sia un pacco bomba? Ad aiutarla nelle indagini c’è sua nipote Lucy che a sua volta sembra avere un segreto che non vuole rivelare. Se n’è accorta la sua compagna Jamie Berger, sostituto procuratore incaricato delle indagini sulla giovane di Central Park. A dare il suo supporto c’è Pete Marino che ha tanto da farsi perdonare e sempre pronto ad aiutare, specialmente se si parla di Kay. Il passato dei personaggi sembra voler riemergere con forza ma tutto fa pensare che non sia un caso.

Il passato non è morto

La particolarità de “Il fattore Scarpetta” sta proprio nel profondo legame che tiene insieme tutti i personaggi. Nonostante le numerose esperienze dolorose che hanno vissuto e che avrebbe dovuto farli allontanare, sono sempre pronti ad entrare in azione. Un’altra particolarità sta proprio nei segreti. Tutti sembrano dire la verità ma allo stesso tempo tutti mentono per cercare di salvare i propri segreti e la propria dignità. Non ultimo lo psicologo forense acerrimo nemico di Benton che come in passato, sembra voglia continuare a danneggiarlo pur di non affondare a sua volta. L’intreccio tra i personaggi è complesso soprattutto se non si ha una conoscenza approfondita delle vicende di Kay Scarpetta. Nonostante ciò la vicenda viene narrata con sapienza con un ritmo incalzante, tipico del genere. Un libro piacevole, se sei amante dei polizieschi, che consiglierei ad un amico ma solo dopo aver letto gli altri volumi del ciclo Kay Scarpetta.

Immagine di copertina: Foto di Free-Photos da Pixabay 

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