Chadwick boseman - black panther

Il caso Chadwick Boseman. Quando sei in dubbio fai silenzio, o sii gentile

Questa settimana abbiamo ricevuto brutte notizie. In realtà una serie di brutte notizie, ma quella di cui parlerò quest’oggi è la notizia della morte di Chadwick Boseman, il nostro Black Panther.
Chadwick ha recitato in diversi titoli, come City of Crime e 5 Bloods, ma è con il colossal della Marvel che ha raggiunto il grande pubblico e in cui, soprattutto, ha rappresentato il primo vero e proprio supereroe nero, di origini africane, portando in auge usi e costumi di una fittizia (per quanto ispirata a vere popolazioni africane) popolazione del cuore dell’Africa, il Wakanda.
T’Challa, il personaggio interpretato da Boseman, è il re del Wakanda e Chadwick stesso è diventato un role model per i giovani ragazzi neri che hanno sempre amato i supereroi Marvel ma che non ne hanno mai avuto uno che assomigliasse a loro.

Chadwick Boseman – Foto dal suo Instagram personale

Chadwick Boseman: la rappresentazione delle minoranze sui media

La rappresentazione delle minoranze sui media è una delle questioni che mi interessano di più, tanto che una parte importante della mia tesi di laurea magistrale era proprio sulla rappresentazione LGBTQ+ sui media.
Chadwick sapeva perfettamente cosa poteva rappresentare un personaggio come T’Challa, in un universo Marvel non abbastanza rappresentativo e in un momento storico come quello passato dagli USA dopo l’elezione di Trump (avvenuta nel 2017). Non si è mai fatto spaventare dalle implicazioni che aveva l’essere parte di un progetto come quello di Black Panther, neanche quando i fan confondevano la sua persona con il personaggio, tanto da arrabbiarsi quando Chadwick non rispondeva al tradizionale saluto del Regno di Wakanda, “Wakanda forever”, con il giusto entusiasmo.
Ha sempre alzato e usato la sua voce per supportare il Black Lives Matter, anche rischiando di mettere a repentaglio la sua carriera in ascesa, così come i suoi colleghi Micheal B. Jordan (Erik Killmonger in Black Panther, la Torcia Umana nei Fantastici Quattro del 2015), John Boyega (Finn in Star Wars: gli ultimi Jedi, Pacific Rim: la rivolta) e molti altri.

Chadwick Boseman: i commenti su Instagram

Cosa c’entra la morte di Chadwick Boseman con questa rubrica, vi chiederete.
Chadwick è morto di cancro al colon, diagnosticato all’attore nel 2016. Nel frattempo ha recitato in diversi film, mostrato grandi look al Met Gala, condiviso su Instagram alcune piccole parti della sua vita e del suo lavoro, ma non ha reso partecipe i suoi fan della sua malattia. Scelta assolutamente comprensibile in cui nessuno deve neanche osare dire la sua.
In questi ultimi mesi, però, l’attore aveva postato sul suo Instagram foto e stories che lo vedevano notevolmente dimagrito. Ora sappiamo il motivo, ma allora i commenti sul “terribile” dimagrimento di Chadwick furono così tanti che l’attore fu costretto a cancellare foto e storie e disabilitare i commenti.

Chadwick Boseman al Met Gala 2018 – Foto di Allure

Alcuni di questi commenti saranno stati sicuramente di preoccupazione per la salute dell’attore, altri pensavano che fosse un cambiamento fisico per un film, altri che fosse un peccato che avesse perso la muscolatura ottenuta e mostrata nel film Black Panther. Altri si sono lasciati andare a commenti e battute infime e vergognose che non ho nessuna intenzione di ripetere.

Consigli non richiesti

Siamo di nuovo qui. Valeria, che vuoi dire?
Uno dei punti focali di quella che si potrebbe chiamare filosofia della Body positivity che io sento terribilmente vicina è ovviamente quella dei giudizi sulla fisicità delle persone, accompagnati da commenti o consigli non richiesti.
Troppo spesso, quando il nostro corpo subisce dei cambiamenti, siamo fin troppo abituati ad aspettarci dei commenti.
«Sei dimagrito, eh.» sotto forma di complimento se si è grassi, o sotto forma di critica se si è magri.
«Sei ingrassato, eh.» sotto forma di complimento se si è magri, o sotto forma di evidente critica se si è grassi.
Ancora peggio dei commenti e dei giudizi sono i consigli non richiesti. Chi ti consiglia la sua ultima dieta chetocheca**oneso, senza sapere nulla delle condizioni di salute o emotive delle persone a cui si dispensano raccomandazioni; o ti consiglia di vedere medici vari, dando per scontato che, evidentemente, a te non te ne frega nulla della tua salute. Insomma, sei grasso, sei troppo magro, si vede che non te ne importa nulla.
Altri che ti invitano in palestra, ad andare a correre, o “dovresti provare il CrossFit!”, quando potrebbero semplicemente farsi gli affari propri.

Chadwick Boseman: la morale è…

La morale è: non dispensate consigli non richiesti, non autoincoronatevi dottori in scienze della nutrizione, né fate i personal trainer della domenica, e per l’amore di Dio non nascondetevi dietro “ma io lo dico per il tuo bene” perché vi meritereste un colpo di taser.

Un secondo per te, una vita per qualcun altro

Un commento che facciamo sul corpo di un’altra persona, soprattutto se fatto sui social, nei commenti, occupa un piccolo spazio della nostra giornata. Un commento scritto e neanche riletto, parte in una frazione di secondo, ma in realtà la persona che potrebbe trovarsi a leggere quel messaggio potrebbe ricordarlo per anni.
Se ci fermiamo a pensare anche solo per un attimo, sono sicura che tutti riusciamo a ricordare quel momento in cui la zia della cugina di nostra nonna ci ha visto al mare e ha fatto un commento sui fianchi tondi, sulle smagliature, o sulla mancanza di pelo sul viso o sul corpo o la mancata definizione dei muscoli dell’addome. La zia della cugina di nostra nonna lo ha dimenticato il secondo dopo averlo detto, ma noi ce lo ricordiamo ancora e a volte quel commento tornerà a fare capolino nella nostra mente anni dopo, mentre siamo davanti allo specchio e stiamo scegliendo cosa metterci addosso.

I paladini della salute

Il tutto peggiora in modo esponenziale quando ci troviamo davanti persone che si ergono a paladini della “salute, dando per scontato che essere sovrappeso vuol dire, necessariamente, essere malati, mentre essere magri vuol dire essere sani.
Vi svelo un segreto, nessuno è in grado di fare una diagnosi solo vedendovi. Neanche i medici e certamente non il bamboccio con la sigaretta in bocca nella foto profilo perché fa figo, ma gli interessa ricordarvi che morirete giovani perché siete sovrappeso.
Anche i medici, purtroppo, tendono a fermarsi agli occhi quando si trovano davanti una persona sovrappeso. Potete essere entrati nel loro studio per un male all’orecchio e vi diranno comunque di dimagrire, e questo genere di mentalità è pericolosa. Ci sono stati molti casi in cui persone sovrappeso non hanno ottenuto le cure che meritavano o richiedevano perché i medici davano per scontato che il loro problema fosse legato al peso e non qualcosa di meno evidente agli occhi dei superficiali.

Health Gap

Il tutto si aggiunge ad un preoccupante problema che riguarda le donne e la medicina, che è stato definito Health Gap. Dati dimostrano che le donne a volte non vengono credute, o vengono sottovalutate, quando riportano dolori o sensazioni riguardo il proprio corpo (l’isteria vi ricorda qualcosa?) e questo causa un ritardo importante nella diagnosi di malattie come l’endometriosi (su cui si sa pochissimo, perché è una patologia che non riguarda gli uomini) o la vulvodinia. Qui e qui alcuni link utili all’approfondimento di questo argomento.

Drop your diet

Se Chadwick Boseman fosse stato una donna, probabilmente, non ci sarebbero stati gli stessi commenti. Forse qualcuno avrebbe chiesto la sua dieta, avrebbe chiesto consigli sugli esercizi fisici da fare per ottenere quella magrezza, o iniziato ad utilizzare l’ennesimo tè dimagrante lassativo sponsorizzato dalle varie influencer.
Ma era un uomo e gli uomini sono soggetti al body shaming esattamente come le donne, se non con funzioni opposte. L’uomo deve essere magro, ma non troppo, muscoloso, ma non troppo, peloso, ma non troppo.

Body positivity

L’argomento del Body positivity (che non ha niente a che fare con la salute fisica, ricordiamolo) è molto ampio, profondo, importante e in continuo divenire. Io stessa sto cercando di studiare, imparare e rielaborare (anche attraverso questa rubrica) informazioni che non servono solo per scrivere qualche articolo, ma anche per apportare importanti cambiamenti nella propria vita. Per sé e per gli altri.
Quello che però è certo è che (anche quando siamo sui social), dobbiamo ricordarci sempre delle persone che possono sentire o leggere le nostre parole. Possiamo trovarci davanti delle persone che stanno combattendo con problemi di salute che noi non conosciamo, possiamo trovarci davanti persone che stanno passando un periodo emotivamente provante e potrebbero fare a meno di consigli non richiesti, consigli che non servono a nessuno, se non a voi per sentirvi meglio con voi stessi.

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