Nella settimana della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, non vi dirò che la violenza sulle donne è una cosa brutta. Non vi dirò neanche che questo non è amore. Non vi ribadirò l’importanza di denunciare. Lo sapete.
Non vi ripeterò neanche i dati, che sono usciti negli ultimi giorni, sul numero di richieste d’aiuto da parte di donne chiuse in casa con i loro aguzzini nel periodo di lockdown.
I dati dell’ISTAT a riguardo, ci dicono infatti che le forme più gravi (perché costanti) di violenze sessuali e fisiche sono commesse, nel 62% dei casi, da partner o ex partner.
Violenza domestica
Il tema della violenza domestica è profondo e si interseca con ognuna delle stringhe che compone la nostra società patriarcale.
La violenza domestica sarà forte fino a quando non capiremo che per salvare le donne ci vuole una rivoluzione culturale senza precedenti.
Rimarrà imbattuta fino a che non insegneremo ai nostri figli che le donne non sono una “loro proprietà”.
Sarà forte fino a quando non permetteremo alle donne di vivere una vita piena e totalmente indipendente. Fino a quando non daremo alle donne la piena possibilità di scegliere.
Le donne sono ancora quelle che, anche in età avanzata, hanno un lavoro precario.
Sono quelle che, a parità di ruolo e competenze, vengono pagate di meno.
Sono anche quelle che hanno la maggiore responsabilità dei figli.
In una società come la nostra che cerca attivamente di sabotare le persone che non fanno parte di una coppia, continuiamo a chiedere a donne che non hanno controllo sulle finanze e sulla loro libertà di andare, di scappare, di denunciare.
A tal proposito Il Reporter cinico appoggia l’iniziativa “Scatto contro violenza”. Un contest fotografico, al quale possono partecipare tutti, purché maggiorenni e non fotografi professionisti. Il tema centrale è quello di raccontare con un’immagine, quella che per voi rappresenta la lotta contro la violenza sulle donne. Potete inviare i vostri scatti alla casella di posta scattocontrolaviolenza@gmail.com. In questo video trovare le info per partecipare.
Solo la punta dell’iceberg
Molti in questi giorni hanno affrontato questi discorsi e per questo non voglio scrivere le stesse cose.
Vorrei invece portare il discorso su un’altra questione.
Molti tipi di comunicazione che ho visto in questi giorni giravano intorno all’abuso fisico e sessuale. Violenze che lasciano segni evidenti, che non possono essere incompresi.
Ma queste violenze e il femminicidio sono l’apice dell’iceberg, quello che rompe la superficie dell’acqua, affinché il transatlantico possa notarlo. In alcuni casi riesce a virare in tempo, in altri no.

Le mura domestiche
Ci viene ripetuto molto spesso che l’abuso avviene nelle mura domestiche, da parte di uomini che dicono di amarci. Da parte di uomini con cui facciamo la spesa, cresciamo i figli, andiamo al cinema, andiamo al ristorante.
A farci violenza sono quegli uomini che, ad un certo punto, da sconosciuti sono diventati parte integrante della nostra vita.
Questi uomini ci hanno chiesto di uscire, ci hanno portato fuori a cena magari. Li abbiamo fatti conoscere ai nostri amici e parenti. Con cui abbiamo trascorso la prima vacanza insieme.
A volte, queste persone, non si dimostrano per quello che sono davvero fino a quando non hanno chiuso le loro donne in una relazione matrimoniale, oppure in una casa di coabitazione.
Da lì, è tutto in discesa per loro e in salita per la donna.
Le bandiere rosse
Ma ci sono dei segnali. Questi segnali vengono chiamati red flags, letteralmente “bandiere rosse”.
La violenza domestica, ovviamente, non è uguale in ogni relazione, perché ogni relazione è differente. Ma una cosa che le relazioni abusive hanno in comune è che il partner violento mette in atto tantissimi tipi di comportamenti per avere più potere e controllo sulla compagna.
Inserirò qui una lista schematica che vi darà la possibilità di dare un’occhiata più ampia e complessiva (qui un’altra in italiano, ma meno completa). Per ora voglio entrare nel merito di una piccola lista che ho stilato. Questi qui di seguito sono tutti comportamenti ai quali ho avuto il dispiacere di essere testimone come “terza persona”, e che sono accadute a persone vicine a me.
Red Flags dal vivo
• Lui vuole bruciare le tappe.
Da sconosciuti diventate improvvisamente codipendenti. Vuole vederti tutti i giorni, entrare di forza nella tua routine quotidiana. Parla di “amore a prima vista”, di “non ho mai provato una cosa del genere”. L’anello di fidanzamento arriva nel giro di pochi mesi.
• Monopolizza il tuo tempo.
Inizia ad essere infastidito dai tuoi altri impegni.
Vuole passare più tempo con te, si sente trascurato. Inizia a chiederti di non passare tempo con gli amici, o con i familiari. E di dedicare meno tempo ai tuoi hobby o attività.
• Iniziano i primi colpi.
Inizia a darti dei feedback giudicanti sul tuo lavoro o sulla tua attività di studio. “È davvero utile la laurea che ti stai prendendo?”; “Secondo me andare a lavoro con quello stipendio non ne vale la pena”.
• Manipolazione emotiva.
Se hai bisogno di momenti per te o per stare con i tuoi amici e familiari inizia a manipolarti emotivamente, dicendo che tu non lo ami davvero.
La gelosia e il controllo
• La gelosia.
La gelosia arriva molto presto, così come le accuse di tradimento.
• Controllo costante.
Vuole sapere dove sei in continuazione. Se non rispondi al messaggio nel giro di qualche minuto, iniziano le telefonate. Vuole la password dei tuoi social e il temibile account condiviso.
• Sei fortunata se sto ancora con te.
Dai complimenti si passa ben presto alle critiche. Inizia a dire che sei ingrassata, sei poco attraente e stupida. Lo fanno per minare la tua sicurezza e convincerti che lui è un “principe azzurro” perché sta con te e che ti ama davvero e che nessuno ti amerà quanto lui.
• Non è mai colpa sua.
Quando provi ad affrontarlo per le cose orribili che ti dice, non chiederà scusa. Darà la colpa a qualcun altro, probabilmente un amico o un’amica (quell’amica sono stata io, in qualche caso) che ti ha messo in testa tutte queste cose e che lo fa solo per farvi lasciare.
• Le tue amiche sono delle “putt…”
Le vostre amiche, che all’inizio trovava simpatiche, diventano molto presto delle “poco di buono” e lui non vuole che tu le veda più. Sono delle “putt…”, chissà dove ti portano.
• Credete alle ex.
Queste persone non escono da sotto il pero. Hanno un passato e il loro passato è probabilmente costellato da altri abusi, grandi e piccoli. Se venite approcciate da un ex che vi mette in guardia, per l’amor del cielo, credetele.
Lui vi dirà che “Lei è matta”, provare per credere.
• Togliere indipendenza economica.
Vuole unire i vostri conti correnti o tenere traccia dei vostri soldi e spese. È solo un altro modo per controllarvi e per impedirvi di andarvene.
Dirà di avervi fatto dei regali, o vi farà dei regali costosi. Vi porterà in giro per ristoranti o a fare shopping. Vi regalerà un anello ancor prima di aver conosciuto i genitori.
Sono tutti tentativi di manipolazione. Mi ha regalato l’anello, vi dirà una voce in fondo al cervello, devo fare qualcosa per sdebitarmi.
• Ha problemi di rabbia, ma intorno alle altre persone sembrerà la persona più dolce sulla faccia della terra. Sa che questo renderà più difficile che la gente vi creda quando direte che è un partner violento.
Dopotutto, sembrava così una brava persona.
Non è facile uscirne
Per quanto sia già stato ripetuto, voglio che sia chiaro che in nessun caso l’abuso è colpa delle vittime. In nessun caso dovremmo giudicare le donne che non riescono a mettere fine ad una relazione tossica e violenta. Non è facile.
Se credete che una vostra amica sia in pericolo, offrite il vostro supporto senza giudicarla. Non potete sapere quello che sta passando. Potrebbe essere difficile, lei potrebbe ignorare le vostre preoccupazioni, respingerle e sottovalutarle. Ma arriverà un momento in cui il vostro aiuto sarà determinante.
Potete chiedere aiuto, chiamando il 1522, un servizio pubblico e gratuito attivo 24h su 24h con operatrici pronte a supportare vittime di violenza e stalking.
Lo so che potrebbe sembrare la forma più nera di solitudine, ma oggi, come tutti gli altri giorni, non siete sole.
Non solo gli uomini…
Vorrei inoltre aggiungere che questi comportamenti non sono solo compiuti degli uomini. Anche le donne sono assolutamente in grado di essere dei partner violenti, ed è molto spesso una violenza che rimane non-detta. La mascolinità tossica di cui è impregnato la nostra società impedisce agli uomini vittima di abusi di denunciare. Crediamo anche a loro.
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