Homemade - copertina

Homemade, la ricetta segreta di una piccola impresa di successo

L’Italia, negli anni, si è trasformata da società agricola ad una società dei servizi. Tuttavia, nonostante la forte accelerazione e l’avvento del digitale c’è chi non ha abbandonato le nostre radici culturali. Mi riferisco ad Homemade, piccola realtà a conduzione familiare di Isola del Liri, protagonista di questo appuntamento della rubrica Racconti d’Impresa. Una attività molto giovane, nata circa quattro anni fa, che cerca di recuperare i prodotti del territorio preservandole l’autenticità. Marmellate, gelatine, grani antichi e sciroppi, tutto a base di frutta, sono solo alcuni degli articoli realizzati da Vincenza Magnante e la sua famiglia. Assieme a suo marito Giulio e i suoi due figli, Roberto e Chiara, gestisce questa attività. L’imperativo che guida il loro lavoro è l’onestà nell’offrire ai propri clienti prodotti naturali che rispettino la materia prima. Scopriamo insieme la storia di Homemade.

Homemade

Homemade: l’idea casuale per realizzare qualcosa di autentico

La nascita di Homemade, come ci raccontano Vincenza e Giulio, è stata casuale ma frutto di una passione comune per i prodotti della terra.

Abbiamo deciso di rivalutare quello che facevamo già a livello amatoriale e di valorizzare le cose che abbiamo e che non vengono sfruttate a pieno. Io sono originaria di Pescosolido e lì abbiamo della terra con della frutta. A ciò abbiamo aggiunto il gusto di andare in montagna a raccogliere le bacche selvatiche.

Quelle prodotte da Homemade sono marmellate tradizionali ma con un attento studio alle spalle.

Sono marmellate fatte in casa, ma con una lavorazione diversa della frutta, in modo da non farle perdere i valori nutrizionali. Impieghiamo cinque giorni per produrla perché usiamo un processo diverso, cuocendo poco la frutta. Ad esempio, come addensante non usiamo la pectina ma realizziamo noi stessi la gelatina di mele.

Prodotti Homemade

L’importanza della stagionalità e del recupero di materie prime in disuso

La marmellata alle more selvatiche è il cavallo di battaglia di Homemade ma tante sono le materie prime utilizzate, anche poco conosciute.

In montagna basta guardarsi intorno e ti accorgi che sei circondato da prodotti che possono essere lavorati. Abbiamo visto il prugnolo, una bacca blu, simile al mirtillo, Giulio l’ha studiato e abbiamo cominciato a lavorarlo. Quest’oggi, ad esempio, abbiamo raccolto i gelsi.

Ma c’è un occhio di riguardo anche verso i prodotti innovativi e le ricette che provengono dall’estero.

Abbiamo le gelatine che sono l’estratto di alcuna frutta, completamente prive di fibre. Possono essere mangiate sulla fetta biscottata ma anche in accompagnamento ai formaggi. Con le rose facciamo le marmellate ma anche lo sciroppo che si usa sullo yogurt o come topping sulle torte. Con la rosa canina facciamo la salsa barbecue. Col biancospino facciamo la marmellata ma anche la salsa ketchup, una ricetta inglese.

Vincenza Magnante
Vincenza mentre pulisce i gelsi appena raccolti

La collaborazione con le persone del territorio

In homemade è importante anche la collaborazione. Assieme ad altri produttori della zona, Giulio e Vincenza si dedicano al recupero e alla produzione dei grani antichi.

La farina la produciamo insieme ad altre persone in Val Comino. Coltiviamo i tre farri esistenti, grano duro, grano tenero non migliorato. Ad esempio produciamo la Solina e la Ruscìa che sono due grani antichi abruzzesi. Facciamo la Saragolla, un altro grano duro.

Per una piccola realtà il passaparola è fondamentale.

Principalmente i nostri clienti sono privati. Abbiamo anche dei rivenditori locali ma perlopiù sono privati che cercano il prodotto di nicchia. Poi distribuiamo al GAS (Gruppo di Acquisto Solidale) o attraverso una piattaforma che si chiama “L’alveare che dice sì”, che è presente e attivo su Roma.

Homemade - marmellata gelsi

Homemade, una realtà in cui tutto è fatto in casa

In Homemade, tutta la famiglia dà il proprio contributo. Chiara aiutando nella creazione di bomboniere o pacchetti regalo; Roberto occupandosi della parte comunicativa e promozionale, come ci racconta lui stesso.

Dal punto di vista dell’immagine non abbiamo fatto grandi investimenti sulla comunicazione. Certe cose le ho fatte io, improvvisandomi come pubblicitario, anche se con un’idea abbastanza chiara sull’immagine da voler dare dell’azienda: semplice e vicina a chi acquista i prodotti.

Attraverso un sito e-commerce e le pagine social, Roberto ha fatto in modo di ampliare la rete di Homemade.

Comunichiamo quello che facciamo, il prodotto fresco in lavorazione in quel momento. Alle volte poi ci dedichiamo a raccontare la mission aziendale ma condividiamo anche articoli che non riguardano proprio il cibo ma incentrati sulla sostenibilità. Nel momento in cui abbiamo aperto, un elemento importante sono state le collaborazioni che abbiamo avviato con altre aziende come con Francesco di Deep Beer.

Homemade - particolare

L’attenzione al tema della sostenibilità

In Homemade c’è attenzione al tema della sostenibilità e allo spreco. Molti di coloro che hanno a disposizione alberi da frutta, contattano Vincenza per evitare che la materia prima vada persa.

Abbiamo riscoperto delle nespole di inverno, molto diffuse a Isola e Arpino, che stavano andando in disuso. Oppure lavoriamo la Feijoa che è un frutto a metà tra il kiwi e la banana, profumatissima e che in tanti hanno in zona per uso ornamentale.

Ma la sostenibilità si vede anche nel packaging e nel recupero dei vasetti, così come ci racconta Roberto.

Il packaging che usiamo è totalmente senza plastica. Però siamo in grado di recuperare i vasetti sia tramite il GAP di Frosinone che dalle piccole botteghe. Un esempio è la bottega “Mangia sano” di San Donato. Le persone che vanno a comprare lì poi portano indietro i vasetti vecchi. Così riusciamo anche ad abbattere i costi.

Il futuro dei giovani nell’agricoltura secondo Vincenza e Giulio

Tanti giovani stanno tornando alla agricoltura, spinti anche dal sostegno dei bandi regionali, ma non è un lavoro facile.

Deve essere un giovane di tanta buona volontà – ci dice Giulio – e soprattutto gli consiglierei di lavorare sempre con massima onestà. Nel settore ci sono tanti che si improvvisano e cercano la via più facile cioè acquistando i prodotti che non ha, per poi rivenderli. Quello che paga è il lavoro onesto, anche se non subito. Bisogna puntare sui risultati a lungo termine.

E Vincenza aggiunge:

Voi giovani avete una marcia in più rispetto a noi perché avete delle conoscenze in merito all’innovazione tecnologica. Bisogna sfruttare al massimo quello si sa e che si sa fare. Ci sono tanti ragazzi che stanno mettendo su delle belle realtà. È un bel lavoro, fatto di soddisfazioni ma anche di problematiche legate alla stagionalità e ci vuole tanta buona volontà.

Foto scattate dal fotoamatore Alberto Mantova.

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