Christine de Pizan

Christine de Pizan: una donna, una italiana, una scrittrice, una femminista

Finora abbiamo toccato la questione femminile guardando molto all’attualità. Con Christine de Pizan vogliamo lanciare uno sguardo al passato, parlando di una figura interessantissima della storia medioevale.

Italiana, Cristina da Pizzano è nata a Venezia a metà del Trecento, figlia di un intellettuale dell’epoca, chiamato alla corte di Carlo V, re di Francia, come suo medico personale. Per questo motivo la piccola Cristina si trasferisce in Francia sin da piccola, lì dove diventerà molto conosciuta mentre in Italia, per molti secoli, ci dimenticheremo di lei.

Una delle donne più celebri del Medioevo, non perché dichiarata Santa, come Caterina da Siena, ma perché figura unica nel suo genere. E’ stata la prima donna a diventare scrittrice con il preciso intento di svolgere questa professione. E deve tutto a suo padre, uomo intelligente che l’ha fatta studiare, condividendone le conoscenze, nonostante le resistenze della madre che avrebbe preferito per lei un’istruzione più consona ad una donna: ago e filo.

Christine de Pizan ed il matrimonio

Davvero originali le vicende personali di Cristina, non solo perché una delle poche a saper leggere e scrivere, ma perché il modo in cui ha affrontato le difficoltà della vita sono non convenzionali. A quindici anni, come la maggior parte delle ragazze dell’epoca, viene data in sposa ad un uomo più grande di 9 anni, segretario del re. Da madre e moglie non riesce a dedicarsi come vorrebbe alla lettura ma tutto sommato la sua vita trascorre serenamente.

Il momento di rottura avviene dieci anni più tardi con la morte del marito. Un matrimonio d’amore alla fine dei conti, come lei stessa racconta, tanto da decidere, contro gli usi dell’epoca, di non volersi risposare. Da lì la necessità di “diventare un uomo” [espressione usata da lei stessa], prendendosi cura della famiglia. Peccato, però, che il marito si fosse portato nella tomba tutte le informazioni sulla situazione economica della famiglia. Cosa fare di fronte ai creditori che dicono di dover riscuotere? Quanto denaro, invece, era stato prestato e si doveva richiedere indietro?

Gli uomini non parlano alle donne dei propri affari

Cristina si rende conto di quanto le donne, nella società dell’epoca, siano all’oscuro di tutto ciò che riguardava gli affari di famiglia e che senza un uomo, la donna poteva ritenersi rovinata. Una verità, come scriverà in uno dei suoi libri, incomprensibile che coinvolgeva tutte le donne: le più ingenue così come le più avvedute.

Ma mentre è impegnata a far causa allo Stato per gli stipendi arretrati del marito, Christine recupera la sua passione per la lettura. Legge così tanto che ad un certo punto scopre anche la scrittura ma ci vorranno diversi anni prima che questo atto privato si trasformi in un fenomeno pubblico. Alla corte francese si viene a sapere che Christine è autrice di ballate e molti cominciano a leggere le sue opere, ampiamente apprezzate dal pubblico del tempo.

Il suo stile piace così tanto che le vengono commissionati i primi libri. Il Duca di Borgogna, ad esempio, chiese a Christine di scrivere un libro sul vecchio re Carlo V. Lei, come una giornalista, cominciò a documentarsi, intervistando coloro i quali avevano conosciuto il sovrano giungendo a scrivere Livre des faits et bonnes moeurs du sage roi Charles V (La vita e i buoni costumi del saggio re Carlo V).

Christine de Pizan: scrittrice su commissione

Christine cominciò a diventare famosa, le commissioni fioccarono. I committenti ordinavano e Christine scriveva. Diventò così famosa che in molti le chiesero di tornare in Italia ed essere ospitata nelle corti più importanti della penisola. Christine non era una sciocca. Era consapevole del motivo del suo successo: era l’unica a scrivere e ai ricchi, pensava Christine, le cose insolite piacevano.

Scrisse trattati di storia, arte militare, riforme delle tasse, storie araldiche e tanti altri ancora. Scriverà anche di politica in un periodo storico travagliato dalle lotte intestine tra i pretendenti al trono di Francia. Fu l’unica figura pubblica dell’epoca che dichiarò ufficialmente che fosse giusto pagare le tasse, una delle prime a suggerire l’assunzione dei funzionari statali tramite concorso pubblico.

La sua diventò una vera e propria azienda! Assunse copisti, miniaturisti (compresa una donna) mentre a lei spettava il compito di progettare lo scritto. Era sempre lei a stabilire quali disegni far riprodurre – diventando anche soggetto di molte rappresentazioni.

La donna nella società: La città delle donne

Donne femministe ce ne saranno ma Christine è forse una delle prime a scrivere trattati sul ruolo della donna nella società. Dapprima scrivendo un piccolo trattato indirizzato a suo figlio in cui lo invitava a non picchiare la moglie, a trattala con dignità, a non considerarla sua schiava e a condividere con lei le informazioni sul proprio lavoro. Ormai famosa, lanciò una provocazione ai suoi contemporanei in merito a Le Roman de la Rose, opera in cui si discute del sesso, ma dal punto di vista maschile.

Stanca di dover leggere continue cattiverie e tanti luoghi comuni sulle donne, Cristina, dunque, decise di scrivere un libro che rompesse la tradizione rispetto alla concezione dell’inferiorità delle donne. Lo fece ne La città delle dame in cui recupera tutte le figure femminili della storia, soprattutto bibliche, raccontandone la vita. Ma in particolare nell’opera spiega il motivo della sudditanza tra uomini e donne e del perché non ci fossero figure femminili dotte: alle donne non veniva permesso di studiare. Se le donne non fossero state imprigionate nella rete costruita dagli uomini, la società sarebbe progredita.

Per non parlare della violenza sessuale: alle donne, no(!), non piace essere violentate. Ma se in questo libro bacchettò gli uomini, in un altro volume bacchettò le donne: bisogna darsi da fare, lavorare.

Una donna straordinaria, dalla mentalità anni luce avanti rispetto ai contemporanei. Christine de Pizan: una donna italiana, una scrittrice, una femminista.

Immagine di copertina: “Christine de Pizan”, miniatura tratta dal manoscritto “Libro della Città delle Dame”, ms. 609, c. 2v, 1401-1500, Bibliothèque nationale de France, Parigi.

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