Dopo la settimana di pausa, io ed il fotoamatore Alberto Mantova torniamo con un nuovo appuntamento dei Racconti d’impresa. E lo facciamo con una storia piccante, anzi piccantissima! Quest’oggi, infatti, vi raccontiamo la storia di Casa Laura – Il piccante, una piccola realtà aziendale di Sora, dedita interamente alla coltivazione e alla lavorazioni di prodotti a base di peperoncino. Nata circa quattro anni fa dall’idea e dalla passione per questi piccoli frutti di Alessandro Massarone, in Casa Laura si è riusciti a realizzare prodotti artigianali di qualità apprezzati da un folto gruppo di appassionati.
Abbiamo iniziato per gioco perché a me piacciono i peperoncini, quindi i primi sono stati piantati per uso personale. Da lì, un po’ li mangi, un po’ li congeli, con altri realizzi la polvere. Mia moglie Laura ha cominciato a fare le prime confetture sul fornello di casa e ci siamo lanciati. In tre-quattro anni abbiamo raccolto belle soddisfazioni.

Casa Laura e la passione per i peperoncini super hot
Aggirandoci curiosi tra le file di peperoncini, non abbiamo potuto non notare la grande varietà di specie coltivate da Alessandro.
In linea di massima coltiviamo tutti peperoncini super hot. Dal Carolina, che al momento è il peperoncino più piccante al mondo, poi abbiamo il black panther, habanero, skunk, tutti incroci molto particolari magari realizzati da piccoli coltivatori.
Ma come abbiamo potuto scoprire nel corso della nostra chiacchierata, il processo di crescita della pianta non è così semplice ed immediato.
Quelle che coltiviamo non sono piante normali. Ad esempio, un peperoncino chinense ha una maturazione a 160 giorni e il fiore, per germogliare, richiede una temperatura di 20°C. Occorre ricreare il clima primaverile a gennaio-febbraio, quindi in serra, con temperatura e illuminazione controllata. Una volta pronte, dopo vari travasi, bisogna abituare le piantine alla luce naturale.

I prodotti di Casa Laura
All’interno del proprio “catalogo”, Casa Laura presenta differenti prodotti a base di peperoncino.
Per quanto riguarda i prodotti solo a base di peperoncino abbiamo l’olio piccante, con le olive del nostro territorio, e le creme super hot.
Ovviamente chi vuole, può acquistare il prodotto fresco, appena raccolto, oppure prendere una delle confetture extra realizzate da Alessandro e Laura.
Per realizzare alcuni dei nostri prodotti ci appoggiamo ad un laboratorio esterno e tutto viene realizzato a bassa temperatura. La materia prima viene solo sbollentata, non cucinata, in modo tale da preservare colore, profumo e soprattutto le proprietà.
Nella lavorazione Alessandro presta particolare attenzione anche sul metodo di conservazione, rigorosamente naturale.
Il macchinario che utilizziamo per la realizzazione delle marmellate ha un software che ci analizza il livello di zuccheri in tempo reale. Non usando né addensanti, né coloranti, né conservanti per i nostri prodotti, per preservare la qualità non superiamo mai il 15% di zucchero rispetto al peso iniziale del prodotto. E soprattutto utilizziamo, ad esempio, il limone per la conservazione. Inoltre, ci tengo a sottolinearlo, sul nostro prodotto viene effettuata un’estrazione dell’acqua al 100% per cui trovi solo polpa di frutta.

La scelta di rinunciare alla vendita online
In Casa Laura si è deciso di non vendere i propri prodotti online e di aprire le porte di casa ai propri clienti.
La nostra è stata una scelta di campo. Ormai con Amazon acquisti da casa, con denaro virtuale e tra poco saranno i droni a consegnarti la merce. Noi preferiamo il contatto umano che c’è nella vendita diretta, a casa così come nelle fiere. In questo modo non vendi solo i prodotti ma hai modo di scambiare quattro chiacchiere, una battuta, consigliare i clienti, scoprire ricette nuove dai colleghi.
Tasto dolente, invece, quello della corsa a ribasso sul prezzo dei prodotti artigianali. Una pratica comune a moltissimi produttori che devono scontrarsi con un mondo che richiede economicità pur non conoscendo la lavorazione che sta alle spalle di un vasetto di confettura.
Qui si parla di prodotto artigianale e sappiamo bene quanto lavoro c’è dietro. Sindacare sul prodotto per me non è concepibile. Per questo non amiamo vendere ai locali di zona. Abbiamo fatto un’eccezione con qualche locale dal nord Italia che ci ha contattato tramite social o nelle fiere. Magari se avessi saputo che il covid sarebbe arrivato, avrei impostato la cosa diversamente. Ma piuttosto che svendere il mio prodotto preferisco tagliare le piante.

Casa Laura ed i problemi causati dal covid
Fortunatamente la quarantena ha causato pochi danni ad Alessandro e Laura. Le piantine, in quel momento, erano in fase di crescita. I problemi sono arrivati dopo, con il blocco totale degli eventi fieristici.
Si lavorava tantissimo con le fiere, le sagre ad esempio a Civitella Alfedena, Arpino, San Donato che sono molto frequentate. Poi ci solo le località turistiche come Pescasseroli, Ovindoli, ecc. Quest’anno avevamo intenzione di partecipare alla manifestazione “il Peperoncino d’aMare”, a Marina di Massa, a fine luglio, e non si è fatta. Un’altra era in programma a Viterbo. Poi c’era la sagra del peperoncino rebelde del centro sociale del Forte Prenestino, l’ultima settimana di settembre, una fiera di settore.
Per mesi è rimasto tutto bloccato, non solo a livello fieristico ma anche per la lavorazione. Qualcosa è tornato a muoversi a fine agosto, con un evento a Civitella Alfedena. Tuttavia in zona sembra essere ancora tutto fermo.
Sono un po’ deluso dalla politica locale, specialmente per come è stata gestita la situazione durante il covid. Io con le fiere ho girato tanto e vedevi sindaci, consiglieri che venivano allo stand che ti chiedevano cosa facevi e come lo facevi. Non si può dire altrettanto per i nostri rappresentanti.
Immagini scattate da Alberto Mantova.
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